sabato 24 marzo 2012

Endometriosi

L'altra sera stavo guardando una trasmissione dove raccontavano storie diverse di maternità-paternità ottenuta con le unghie e con i denti. Come sempre quando sento queste storie provo un profondo tuffo al cuore. Purtroppo so benissimo di cosa parlano, quelle sensazioni le conosco tutte, dalla prima all'ultima perché dopo la nascita di mia figlia mi diagnosticarono una forma di endometriosi. Dato che io le cose quando le faccio, le faccio bene...prendendo una scala da 1 a 5 la gravità della mia malattia era ed è 5. Purtroppo la diagnosi non arrivò subito dopo la sua nascita, quindi abbiamo tentato a lungo di avere un secondo figlio, senza riuscire a capire quali fossero le ragioni che ne ritardavano l'arrivo.
Ho fatto un sacco di controlli e quel povero disgraziato di mio marito ha dovuto fare la sua parte di verifiche, alla fine mi consigliarono di fare l'isterosalpingografia durante la quale venne diagnosticata un'occlusione bilaterale tubarica: ovvero potevo giusto avere una gravidanza extrauterina, ma era assolutamente impossibile un concepimento naturale. Ho provato un dolore che non credo possa essere spiegato a parole, il medico non si era nemmeno preso la briga di venirmi a dire di persona l'esito, aveva mandato in sala di aspetto la sua infermiera, che nel vedermi piangere mi ha saputo solo dire: si consoli signora, pensi che ha già un figlio! Oggi sono consapevole di essere fortunata, perché sicuramente mia figlia è un dono del cielo, ma posso assicurare che in quel momento non la pensavo nello stesso modo. Da lì in avanti abbiamo tentato altre strade, ma il secondo angioletto non è arrivato e non arriverà mai. L'unica cosa che avremmo potuto provare era la fecondazione in vitro, ma rispettando totalmente chi decide di affrontare questa strada, noi abbiamo preferito desistere. Mio marito mi è stato accanto in tutto questo tempo e ha sempre lasciato a me la decisione finale su cosa fare e su quali strade intraprendere, dato che con la mia patologia qualsiasi terapia avrebbe avuto dei rischi aggiuntivi ma la decisione finale di non proseguire oltre l'abbiamo presa assieme. Ogni tanto mi chiedo se il groppo in gola al sentire la parola endometriosi mi passerà mai, e se riuscirò a fare la pace con me stessa e in tutta sincerità dubito che arriverò mai così avanti. Ritengo già un successo essere arrivata al punto di considerarmi una donna molto ma molto fortunata per avere un angelo biondo che dorme tutte le notti nel suo letto accanto a mamma e papà.


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