lunedì 27 agosto 2012

Estate sottovetro

Agosto è un mese che mi è sempre piaciuto molto, fin da piccola amavo preparare conserve durante i mesi estivi, con la frutta e la verdura che il giardino ci regalava, ripagandoci di tutti gli sforzi dei mesi precedenti. Quando mi sono sposata e sono entrata in possesso della mia casetta e della mia cucina ho apprezzato ancora di più potermi dedicare alle conserve, per offrire ai tanti amici che arrivano all’improvviso a casa nostra uno spicchio d’estate. Quando poi è arrivata la nostra stellina agosto ha assunto un valore ancora maggiore, prima di tutto perché finalmente potevo stare un po’ con lei, poi perché nel preparare le conserve mi sembrava di fare una cosa bella anche per lei, potendole dare dei prodotti fatti in casa dalla sua mamma. L’anno scorso abbiamo acquistato l’ennesimo libro sulle conserve, che mi sono letta con attenzione e consigliava vivamente di preparare quella di rabarbaro e albicocche. Il rabarbaro per qualche misteriosa ragione è sempre stato una pianta tra le mie favorite, prima di tutto perché trovarlo in commercio non è semplice, poi è una pianta gradevole, di poche pretese, un bel cespuglio alto circa 40 cm con belle foglie grandi che ama i punti in ombra, quindi non darà fastidio a nessun giardiniere,
la potrete mettere nel cantuccio dove non sapete proprio cosa infilare e lei non chiederà mai nulla, si gestirà autonomamente, sparendo in inverno e tornando in primavera. L’unica accortezza è quella di tagliare il fiore, che spunta in primavera, per evitare che la pianta si affatichi nella produzione di semi, che tanto non ci servono. Tornando alla marmellata di rabarbaro e albicocche, purtroppo l’anno scorso l’acquisto del libro era stato troppo tardivo, di albicocche non se ne trovavano più e di conseguenza mi sono annotata la ricetta da rifare quest’anno. Incredibilmente l’annata è stata ricchissima di albicocche, evidentemente la primavera strana, con assenza di gelate e caldo anomalo già a marzo ha favorito la fruttificazione e su ogni banchetto del mercato si potevano trovare grandi quantità di albicocche zuccherine. Premetto che solo in casi eccezionali produco conserve con prodotti acquistati e non coltivati direttamente, ma sfortunatamente la pianta di albicocche non ama la mia adorata campagna, si ammala sempre e quindi ho desistito da nuovi tentativi, privilegiando altre piante da frutto e conseguentemente sono stata costretta ad acquistare le albicocche per produrre la mia conserva. Qui è nato il problema, mia figlia si è rivelata una mangiatrice industriale di albicocche, non riuscivo mai ad avere in casa la quantità necessaria per fare la marmellata. Se vi siete mai cimentate nella preparazione di marmellate, saprete che non ci vogliono esattamente 10 minuti, quindi normalmente non mi metto al lavoro per preparare un vasetto striminzito, ma una quantità che possa durare per parecchio tempo e magari possa diventare un gradito regalo per gli amici più cari, il fatto di non avere mai abbastanza albicocche, ha frenato in diverse occasioni la mia voglia di sperimentare questa ricetta. Tutte le volte che le compravo sparivano, stranissimo, un mistero inspiegabile, il topino delle albicocche le mangiava e diligentemente metteva in spazzatura il nocciolino! Essendo una discreta testona e avendo deciso di sperimentare la marmellata di rabarbaro e albicocche sabato ne ho comprati ben 3 kg e oggi pomeriggio sono finalmente riuscita ad entrare in produzione. Il colore è delizioso, il verde chiaro del rabarbaro si è mischiato all’arancio dell’albicocca smorzandolo leggermente. Ovviamente dovrà riposare, ma un barattolino l’ho lasciato aperto per assaggiarla domani a colazione. Dato che ho raccolto più di un Kg di rabarbaro e non esiste che io lo butti, domani proverò a fare anche un pochino di pesche e rabarbaro….vedremo se il risultato sarà soddisfacente.

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